La guerra civile ateniese (2013) by Luciano Canfora

autore:Luciano Canfora [Canfora, Luciano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rizzoli
pubblicato: 2014-10-26T23:00:00+00:00

4.

A questo punto conviene chiarire meglio di quanto si sia fatto sin qui cosa intendiamo quando parliamo del “diario” di Senofonte. Il suo principale “diario” è ovviamente l’Anabasi, la cui prosecuzione diaristica è il III libro delle Elleniche, che si apre infatti con un riassunto dell’Anabasi e con l’attribuzione di essa ad un autore inventato. La continuità narrativa tra il finale dell’Anabasi e le vicende di Senofonte e dei suoi sotto i comandanti spartani in Asia è evidente.404 La genesi di un’opera a sé stante, definita Elleniche, discende da vari fattori, il più importante dei quali è la scelta di ricollegarsi all’opera incompiuta di Tucidide e di proseguirla, secondo una comunione di intenti che non si è smarrita neanche nell’originale e autonomo sviluppo dell’opera. Quel che mancava tra il finale del lascito tucidideo e il diario delle campagne in Asia era appunto il racconto della guerra civile. Anch’esso è un diario: Senofonte non sa concepire altra forma di racconto storiografico. È un racconto di cose viste e vissute ricostruite sul filo della memoria, dopo un certo numero di anni. In questo senso e in questi limiti è giusto parlare di “diario della guerra civile” (o per meglio dire della cavalleria ateniese durante la guerra civile).

Si sa che sulla genesi delle Elleniche – comprensibile solo se si ha presente l’intreccio Anabasi-Elleniche – si sono esercitati l’acume e la potenza congetturale dei moderni. E non ha senso ripercorrerne i tentativi molteplici. Chi meglio di altri ha colto il nesso tra l’Anabasi e il III libro delle Elleniche nonché il valore di “diario ritardato” del racconto sulla guerra civile, con quel finale retrospettivo («tuttora mantengono fede al giuramento»), è Gaetano De Sanctis nel saggio del 1932 La genesi delle Elleniche di Senofonte.405 Questo concetto, già presente nel fondante saggio di Niebuhr,406 è espresso molto bene da Ludwig Breitenbach nel commento (1884) alle parole finali del “diario” senofonteo407 e già nell’introduzione al suo commento latino alle Elleniche (1853).408

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